sabato 17 ottobre 2009

Casa della Cultura

Ciao a tutti belli e brutti,dicono tutti quelli che ho sentito che è stato bellissimo,ma per me è stato una cosa emozionante tanto che mi si è chiuso lo stomaco e dovevo stringere i denti per non commuovermi perchè Capitano Uncino non piange davanti alla ciurma e per questo non sono riuscita a seguire tutti i vostri commenti. Penso che Mauro e Claudio siano orgogliosi per il successo che sta avendo il libro e per le cose che sono state dette così come lo è la nostra mamma.
Grazie a tutti. Baci

4 commenti:

  1. mi dispiace di non essere venuta ... vedo che te la sei cavata benissimo e quindi mi complimento con te!
    Sto tentando di capire come funzionano i blog ... vediamo se ce la faccio a lasciarti questo messaggio!
    un abbraccio
    ste

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  2. ...per la cronaca: è la terza volta che scrivo un commento che puntualmente sparisce quando cerco di spedirlo. riprovo. Eppure la mia bravura nell'uso di tale aggeggio (computer) è riconosciuta, vero Gabri? Quindi ora mi limito a mandarvi i miei saluti e un bacio grande a Gabri. Anna C.
    PS. brava Lori! mi pare proprio una bella idea l'uso del blog, vedrete che ce la farò anch'io ad usarlo.

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  3. Se penso a quanta strada ha fatto Capitano Uncino mi viene la pelle d'oca!! Vederlo lì, seduto di fianco a me, silenzioso, con gli occhi lucidi, contento di essere l'autore del bellissimo "Peter Pan e Capitano Uncino" è stato davvero emozionante... per non parlare del viaggio, in mare aperto, che abbiamo fatto insieme!!!
    Lori

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  4. Contribuire a presentare il libro è stato molto bello per me. Un modo di onorare Gabriella e il suo libro importante. Giusto che la presentazione sia stata alla Casa della Cultura, perché si tratta di un libro che fa cultura. Cultura non è solo un insieme di idee, ma anche un sistema di pratiche, di modi di fare le cose, di vivere. Il libro fa rivivere una cultura, e ci spinge a costruire cultura. "Capitano Uncino" fa rivivere al lettore un mondo (un quartiere di Sesto da cui si parte per una specie di giro del mondo umano), una storia civile (dalla nascita fiduciosa e pionieristica, all'inizio degli anni Ottanta, di nuovi servizi contro l'emarginazione sociale, fino all'imporsi di limiti economici e organizzativi con i quali dobbiamo fare ancora i conti), una vita (che possiamo sentire e in effetti sentiamo molto molto vicina). Il mondo cambia, gli anni passano su chi vive, ma questo libro non parla del passato se non ponendo problemi al nostro presente e chiedendoci per il futuro di continuare a creare una cultura abitabile: idee, pratiche, modi di vivere insieme.
    Andrea Bortolotti

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